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Approvato in via definitiva il disegno di legge AS 1308 che prevede pene più severe per i reati a danno degli animali

Humane World for Animals e Fondazione Cave Canem accolgono favorevolmente la notizia, ma lamentano la mancata approvazione di emendamenti che avrebbero reso il testo più efficace

happy puppy on leash

Gemma DiLullo/iStock.com

Il Senato italiano ha approvato ieri in via definitiva il disegno di legge AS 1308, approvato a novembre dalla Camera con la sigla AC 30, che introduce modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali, fra cui i combattimenti tra cani. Humane World for Animals Italia, precedentemente nota come Humane Society International in Italia, e Fondazione Cave Canem, organizzazioni promotrici del progetto “Io non combatto”, accolgono favorevolmente la notizia.

Il ddl, a prima firma dell’On. Michela Vittoria Brambilla, introduce una serie di riforme rilevanti, fra cui la modifica del titolo IX bis del codice penale, introducendo la formula “Dei delitti contro gli animali” al posto della formula “Dei delitti contro il sentimento dell’uomo per gli animali”, che specifica come l’oggetto di tutela penale siano direttamente gli animali e non più l’essere umano colpito nei sentimenti che prova per gli animali stessi.

Il ddl stabilisce, inoltre, l’inasprimento delle pene per l’uccisione di animali “per crudeltà o senza necessità”, per il maltrattamento di animali e, di particolare rilievo rispetto al progetto “Io non combatto”, per la violazione del divieto di combattimenti o di competizioni non autorizzate tra animali (Art. 3). Nell’ultimo caso, la pena detentiva aumenta da un periodo di uno–tre anni a un periodo di due–quattro anni. Inoltre, sarà punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 5mila a 30mila euro anche chi partecipa a qualsiasi titolo a tali attività criminali.

L’Art. 4 stabilisce, altresì, delle circostanze aggravanti nei reati contro gli animali, prevedendo un aumento delle pene nel caso in cui i fatti siano commessi alla presenza di minori o nei confronti di più animali, o se l’autore diffonde, attraverso strumenti informatici o telematici, immagini, video o altre rappresentazioni del fatto commesso.

L’Art. 6 introduce la possibilità di affidare in via definitiva gli animali oggetto di sequestro o confisca ad associazioni o enti autorizzati, previo versamento, da parte dell’associazione interessata, di una cauzione per ciascun animale affidato. Tramite l’Art.10, la condotta di tenere i cani alla catena, spesso connessa ai combattimenti e finora vietata solo da alcune leggi regionali, diventa illecito a livello nazionale, tranne nel caso in cui sia imposta “da documentate ragioni sanitarie, o da temporanee esigenze di sicurezza”.

L’Avv. Federica Faiella, Presidente della Fondazione Cave Canem, dichiara: “La proposta di legge appena approvata segna un passo in avanti significativo per tutti coloro che ogni giorno si dedicano alla tutela degli animali. È un segnale forte, che rafforza il riconoscimento degli animali quali esseri senzienti, meritevoli di tutela in via diretta. Rappresenta inoltre un’evoluzione concreta sul piano operativo, in particolare per la gestione degli animali vittime di reato, sottratti a circuiti criminali e posti sotto sequestro giudiziario. Penso soprattutto ai cani coinvolti nei combattimenti: questa norma riconosce finalmente il loro diritto a essere immediatamente inseriti in un percorso di recupero psicofisico e, laddove possibile, accolti in un contesto familiare. Si evita così il paradosso di animali tratti in salvo che restano bloccati per anni nelle maglie della giustizia, confinati in strutture detentive.

Le aspettative erano alte, forse anche altissime soprattutto con riferimento ad alcune specifiche condotte che purtroppo non sono però state incluse nel testo finale. Tuttavia, penso che ogni miglioramento a livello normativo debba essere accolto con entusiasmo, ottimismo e come uno sprone a fare sempre meglio e a non fermarsi”.

Alessandro Fazzi, Consulente Rapporti Istituzionali di Humane World for Animals Italia, commenta: “L’approvazione definitiva dell’AS 1308 può rappresentare un ulteriore, importante tassello per la tutela degli animali in Italia. Sono stati fatti ulteriori passi in avanti verso il pieno riconoscimento degli animali non umani quali esseri senzienti e vittime di reato, superando finalmente l’obsoleta concezione dell’esclusiva tutela del ‘sentimento degli esseri umani’ verso di loro. Siamo lieti dell’inasprimento delle pene per i combattimenti tra cani, attività criminali che da anni contrastiamo con il progetto ‘Io non combatto’, e dell’allargamento a chiunque partecipi ai combattimenti a qualunque titolo. Speriamo che sia possibile presto intervenire anche per offrire ancora maggiore tutela per i minori, ma anche prevedere specifici percorsi di rieducazione per tutti coloro che commettono reati contro gli animali, a partire da chi partecipa ai combattimenti tra cani. Unendo queste istanze a quanto oggi approvato, il nostro Paese potrà compiere passi davvero significativi verso una civiltà giuridica più avanzata”.

Fondazione Cave Canem e Humane World for Animals Italia esprimono il proprio rammarico per la mancata approvazione dell’emendamento 6.0.2, a prima firma della Senatrice Anna Bilotti e da esse sostenuto, che avrebbe previsto lo stanziamento di fondi da destinare alla formazione specialistica del personale dell’Arma dei Carabinieri impegnato nelle attività di repressione dei combattimenti tra animali, così come alla copertura dei costi di custodia derivanti dal sequestro e dalla confisca degli animali coinvolti. Le due organizzazioni credono infatti nell’importanza della formazione specialistica delle Forze di polizia e di percorsi di riabilitazione adeguati per gli animali coinvolti quali strumenti essenziali per prevenire e contrastare il fenomeno dei combattimenti tra animali.

La Senatrice Anna Bilotti (M5S) dichiara: “L’approvazione del disegno di legge AS 1308 può essere considerato un passo avanti, ma sicuramente non basta. Abbiamo perso l’occasione di renderlo davvero efficace, come dimostra il rigetto dell’emendamento a mia prima firma, che avrebbe garantito risorse concrete per formare le Forze dell’ordine e coprire i costi di custodia degli animali sequestrati nell’ambito del combattimento tra cani. Senza strumenti come questo, rischiamo di avere norme più severe sulla carta, ma inefficaci nella realtà. Continueremo a lottare perché la tutela degli animali non sia solo una bandiera da sventolare, ma un impegno tangibile: servono fondi, formazione e una giustizia che non lasci indietro le vittime, umane e non umane, di queste crudeltà”.

Humane World for Animals esprime inoltre il proprio disappunto per la mancata approvazione dell’emendamento 10.0.2, dichiarato inammissibile. Tale emendamento, a prima firma della Senatrice Dolores Bevilacqua, avrebbe introdotto il divieto di importazione, esportazione e ri-esportazione di trofei di caccia provenienti da animali protetti dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES). Humane World for Animals si impegna a porre fine a questo crudele business internazionale, fondato sull’uccisione per divertimento di animali selvatici rari, pericolosi o iconici all’estero, con l’obiettivo di riportarne in patria il corpo o parti di esso come trofei.

La Senatrice Dolores Bevilacqua (M5S) conclude: “La maggioranza ha cassato ogni emendamento proposto da noi opposizioni, anche quello a mia prima firma relativo al divieto di importazione ed esportazione di trofei di caccia di specie minacciate di estinzione, perché dichiarato improponibile per estraneità all’oggetto della legge. Una motivazione che, francamente, suona come un pretesto: come può essere ‘estranea’ la proposta di vietare l’importazione di teste di elefante o pelli di leopardo in un disegno di legge che mira a contrastare la crudeltà nei confronti degli animali? Se combattere lo sfruttamento commerciale, crudele e letale di animali selvatici a rischio per divertimento e per i trofei non è pertinente, allora cosa lo è? La verità è che questo emendamento dava fastidio: avrebbe chiuso i rubinetti di un business crudele, che beneficia pochi cacciatori estremamente facoltosi e dalla mentalità coloniale, con pene severe e controlli seri.

Ora, mentre il Governo e la maggioranza preparano la loro riforma per liberalizzare la caccia, il rischio è che i trofei di animali in pericolo di estinzione entrino ancora più facilmente nel nostro Paese, o che le specie minacciate vengano cacciate qui per poi esportarne i trofei. Ma non ci arrenderemo: porteremo questa battaglia in ogni sede possibile, perché la difesa della biodiversità e del benessere animale non può essere considerata ‘estranea’ a nessuna legge sulla tutela degli animali degna di questo nome”.

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