SAMARCANDA, Uzbekistan—La ventesima Conferenza delle Parti della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione (CITES), conclusasi il 5 dicembre in Uzbekistan, è stata accolta dagli attivisti come un segnale incoraggiante, poiché 114 specie di animali selvatici hanno ottenuto maggiori protezioni contro lo sfruttamento commerciale.
La CoP20 ha messo in luce un chiaro interesse, a livello globale, per la tutela della fauna minacciata dal commercio. Delle 114 specie che hanno ottenuto maggiori protezioni nell’ambito dell’accordo sul commercio internazionale, 75 sono state protette per la prima volta a causa dell’impatto negativo dello sfruttamento commerciale sulla loro sopravvivenza. I paesi di tutto il mondo hanno votato per proteggere specie tra cui bradipi, elefanti, giraffe, squali balena, rinoceronti, iene, fringillidi, bucerotidi, avvoltoi, iguane, tarantole, gechi e altre ancora. Riconoscendo l’urgenza di un lavoro congiunto tra paesi importatori ed esportatori per limitare il sovrasfruttamento, le specie endemiche (native di specifiche aree geografiche o ecosistemi) hanno avuto un ruolo centrale nei dibattiti e nelle votazioni, con molti paesi che hanno sottolineato l’urgenza di salvaguardare le loro specie autoctone dall’aumento della domanda globale. Humane World for Animals ha trovato incoraggiante anche la ferma opposizione delle Parti a proposte disastrose volte a rimuovere le tutele per le giraffe meridionali, a ridurre le protezioni per il rinoceronte bianco e per il rinoceronte nero in pericolo critico, e a riaprire il commercio internazionale dell’avorio di elefante.
Tuttavia, non tutti i risultati sono stati positivi. Il bontebok, la saiga, l’otaria orsina di Guadalupe e l’elefante africano hanno assistito alla riduzione o all’eliminazione delle tutele che li proteggevano dal commercio. Queste specie ora corrono il rischio di essere sovrasfruttate dalle pratiche commerciali, senza la supervisione e la trasparenza che la CITES dovrebbe garantire. Humane World for Animals continuerà a collaborare con le Parti per rafforzare il divieto del commercio internazionale di avorio e corno di rinoceronte, ridurre la domanda globale di parti e prodotti di animali selvatici, e chiudere le vie commerciali che i trafficanti di fauna selvatica sfruttano abitualmente.
Grettel Delgadillo, Direttrice Programmi e Policy di Humane World for Animals Costa Rica, ha dichiarato: “Ogni singolo giorno, lo sfruttamento da parte degli esseri umani spinge un numero sempre maggiore di specie preziose del nostro pianeta verso la vulnerabilità, il pericolo o persino l’estinzione. Perciò, complessivamente, la conferenza CITES in Uzbekistan è stata positiva, con 114 specie di animali selvatici che ora beneficiano di maggiori tutele contro gli effetti pericolosamente dannosi del commercio insostenibile. Sono state approvate nuove o maggiori protezioni per specie come i bradipi didattili, gli squali balena e i centrofori comuni, le mante e le mobule, le tarantole, i grifoni africani, le iguane terrestri e marine delle Galápagos e due specie di gechi australiani. Allo stesso tempo, i tentativi di alcuni Stati di erodere protezioni vitali per specie come giraffe, falchi pellegrini e rinoceronti bianchi e neri, le cui popolazioni vengono decimate sia dai trafficanti sia dai cacciatori di trofei, sono stati fortunatamente sventati. La conferenza si è svolta in un clima davvero positivo e sembra esserci stato un riconoscimento collettivo, da parte delle nazioni presenti, del fatto che la fauna del nostro pianeta affronta minacce sempre più gravi in ogni angolo del mondo, e che il commercio sconsiderato di animali e delle loro parti dev’essere combattuto con misure urgenti e incisive”.
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