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Ridurre i conflitti tra elefanti ed esseri umani: soluzioni innovative per una coesistenza pacifica e sicura

In occasione della Giornata mondiale dell’elefante, Humane World for Animals mette in evidenza strategie comprovate – dall’immunocontraccezione alle campagne per la coesistenza – che favoriscono la sopravvivenza della specie e aiutano elefanti e persone a convivere in sicurezza

Makalali Game Reserve_Elephant Immunocontraception and Humane Journeys

Leozette Roode

BRUXELLES, Belgio—La perdita di habitat, la competizione per le risorse naturali, i conflitti con gli esseri umani e la crisi climatica, così come il bracconaggio e la caccia al trofeo, stanno mettendo a rischio la sopravvivenza degli elefanti in tutto il mondo. Tutte e tre le specie di elefante esistenti (l’elefante asiatico, l’elefante africano di savana e l’elefante africano di foresta) sono a rischio di estinzione: si stima che, in natura, rimangano appena 50.000 elefanti asiatici415.000 elefanti africani.

Questi dati riflettono un drastico calo della popolazione: dal 1945 il numero degli elefanti asiatici è diminuito di almeno il 50%, quello degli elefanti africani di foresta di almeno il 90% e quello degli elefanti africani di savana del 70% nei 52 anni compresi tra il 1964 e il 2016.

La Giornata mondiale dell’elefante, celebrata il 12 agosto, è un’occasione per valutare i progressi delle iniziative a favore della protezione degli elefanti. Humane World for Animals (precedentemente Humane Society International) sostiene da tempo soluzioni innovative come l’immunocontraccezione e le campagne per la coesistenza, che stanno contribuendo a fare la differenza per questo iconico animale.

La dottoressa Audrey Delsink, Direttrice Senior per la Fauna Selvatica di Humane World for Animals South Africa, che ha dedicato la vita a queste iniziative, crede che la giornata sia un’occasione “per celebrare gli elefanti, ma anche per mettere in discussione le convinzioni su cui si basa la loro gestione. È un invito ad andare oltre i modelli tradizionali, standardizzati e letali, oltre paradigmi superati di predominio e utilitarismo, e oltre i concetti di conservazione che ignorano benessere, giustizia e convivenza. Supportati dalla scienza, gli interventi etici nella gestione delle popolazioni di elefanti ci permettono di agire con rispetto, trasformando le vite degli animali e delle comunità”.

L’immunocontraccezione, una forma di controllo della fertilità sviluppata per gli animali, è un’alternativa comprovata ed etica all’abbattimento degli elefanti — che molti esperti, tra cui Delsink, considerano un tentativo inappropriato di controllare le popolazioni selvatiche. Delsink e colleghi ritengono che l’immunocontraccezione rappresenti una soluzione migliore per contenere il numero di elefanti e che esistano altri strumenti di mitigazione molto efficaci per affrontare, nel lungo periodo, l’impatto dei conflitti tra esseri umani ed elefanti. Lo stanno dimostrando attraverso un programma di vaccinazioni che sta interessando decine di riserve del Sudafrica.

Pur essendo complessivamente in diminuzione, gli elefanti si trovano spesso confinati in aree delimitate o non protette a causa della perdita di habitat e delle politiche di gestione del territorio, arrivando a competere per le risorse disponibili e a scontrarsi con le persone. Poiché le possibilità di trasferirli sono limitate, l’immunocontraccezione permette di affrontare in modo etico queste sfide. Il vaccino viene somministrato a distanza, senza sedare gli animali, e agisce prevenendo in modo sicuro la fecondazione.

Grazie a un pioneristico programma di immunocontraccezione promosso da Humane World for Animals — realizzato insieme ai nostri partner dell’Onderstepoort Veterinary Population Management Laboratory, agli specialisti incaricati dell’implementazione e alle riserve aderenti — oltre 1.700 elefantesse sono state vaccinate in sicurezza in 50 riserve del Sudafrica per prevenire la sovrappopolazione e ridurre i conflitti con gli esseri umani nel lungo periodo. Ad oggi, il 70% delle femmine di elefante al di fuori del Parco nazionale Kruger e dell’area del Greater Kruger – dove questo metodo contraccettivo non è impiegato – ha ricevuto il trattamento. Una sola femmina può dare alla luce da 8 a 10 cuccioli nell’arco della sua vita: un dato che rende evidenti gli effetti esponenziali del programma di immunocontraccezione.

Accanto a questo programma, Humane World for Animals sta promuovendo l’espansione e la creazione di zone sicure per gli elefanti e le comunità locali attraverso il completamento di una recinzione a prova di elefante nella Riserva naturale di Ithala, nella provincia di KwaZulu-Natal, in Sudafrica. Nella stessa provincia, l’organizzazione sostiene tre operatori locali incaricati del monitoraggio degli elefanti nelle riserve gestite direttamente dalle comunità.

Una coesistenza pacifica richiede consapevolezza e tolleranza. Nell’ambito delle sue attività di sensibilizzazione, Humane World for Animals ha collaborato con partner specializzati e con il South African Conservation Trust per finanziare la stampa e la distribuzione di 10.000 copie del fumetto “Vusa the Elephant Guardian”, volto a promuovere la coesistenza tra esseri umani ed elefanti nelle scuole rurali del Sudafrica e del Botswana situate nelle aree in cui vivono questi animali.

In Asia, l’organizzazione ha progetti attivi in India e in Vietnam.

L’India ospita la più grande popolazione di elefanti asiatici a livello globale. Il lavoro di Humane World for Animals nello stato del Karnataka è incentrato sulla creazione di un modello di coesistenza sicuro e inclusivo, capace di proteggere tanto le comunità quanto gli elefanti. Il programma dell’organizzazione combina ricerche a livello ecologico e di carattere sociale per comprendere atteggiamenti e percezioni delle comunità locali. Gli interventi che ne derivano sono volti a rafforzare i sistemi di sorveglianza e di mitigazione dei conflitti attraverso iniziative di sviluppo delle competenze, che forniscono alle comunità le conoscenze necessarie per condividere in sicurezza lo spazio con gli elefanti. Vengono forniti anche dati a sostegno di riforme politiche – come l’introduzione di assicurazioni accessibili per le coltivazioni, in grado di compensare le perdite subite dagli agricoltori – e di altre iniziative replicabili in tutta l’India.

In Vietnam, in stretta collaborazione con il Governo e le comunità locali, il nostro lavoro di ricerca nella provincia di Dong Nai ha fornito, per la prima volta, dati scientifici e dettagliati riguardo ai singoli elefanti, alla struttura delle mandrie e alla loro attività riproduttiva – inclusa l’identificazione, al 2025, di oltre 25 elefanti e nuovi cuccioli – grazie all’uso di fototrappole e di innovativi sistemi di monitoraggio da parte delle comunità. Questi risultati, insieme ad approcci collaborativi e non invasivi, hanno contribuito a definire il piano d’azione del Governo vietnamita per la conservazione degli elefanti, ufficialmente approvato nell’agosto 2024 e valido fino al 2035.

Per garantire un impatto a livello nazionale, Humane World for Animals ha sviluppato manuali pratici e corsi di formazione completi per supportare gli operatori nella protezione degli elefanti in tutto il Paese. Il personale ha inoltre collaborato con il Governo del Vietnam e con il Gruppo Specialista per l’Elefante Asiatico dell’IUCN (AsESG) per co-organizzare il dodicesimo meeting AsESG e promuovere la Settimana dell’elefante a Dong Nai, a settembre, con l’obiettivo di mettere in luce le ricerche, le attività di formazione e le strategie di coinvolgimento delle comunità per favorire la convivenza con gli elefanti.

Nonostante il commercio internazionale di avorio sia vietato dalla CITES, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione, il traffico illegale di zanne di elefante continua ad alimentare l’uccisione degli animali e il declino della specie. All’impatto devastante del bracconaggio si aggiunge quello catastrofico della caccia al trofeo, che prevede l’acquisto di permessi per abbattere gli elefanti e portare a casa parti dei loro corpi come macabri souvenir – un’attività resa possibile da una scappatoia legale al divieto di commercio dell’avorio. Il Sudafrica è il principale esportatore africano di trofei di caccia di mammiferi protetti dalla CITES — compresi gli elefanti — e uno dei maggiori al mondo, con oltre 23.000 animali esportati come trofei tra il 2019 e il 2023.

Gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono i maggiori importatori di trofei di caccia a livello globale. Humane World for Animals sta portando avanti una campagna per spingere l’Unione Europea e i suoi Stati membri – tramite l’iniziativa #NotInMyWorld, cui è possibile aderire firmando una petizione – a introdurre un divieto di importazione.

Insieme ad altri portatori di interesse, Humane World for Animals ha messo in luce come la caccia al trofeo stia avendo un impatto particolarmente negativo anche nell’ecosistema di Amboseli e del Kilimangiaro occidentale, in Africa orientale, dove sta mettendo a rischio la sopravvivenza degli elefanti “super tusker”. I super tusker sono tipicamente maschi anziani che hanno almeno una zanna del peso di oltre 45 chili, e che giocano un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio dei loro ecosistemi e nelle dinamiche sociali dei maschi. Purtroppo, ne restano meno di 50 in tutto il continente africano.

Una versione in formato cortometraggio del documentario “Tuskers: Saving the Last Gentle Giants”, a cura di Humane World for Animals South Africa, è stata recentemente selezionata tra i semifinalisti del Pet Carpet Film Festival, una rassegna cinematografica internazionale dedicata alla protezione degli animali e dell’ambiente, nata in Italia su iniziativa della giornalista Federica Rinaudo. Il documentario, diretto dal pluripremiato documentarista Nick Chevallier, indaga la tragica condizione degli elefanti super tusker e la loro fondamentale importanza per la sopravvivenza della specie. Attraverso interviste con membri influenti delle comunità keniane e tanzaniane, pastori, scienziati e conservazionisti, tra cui la dott.ssa Audrey Delsink e Claire Bass di Humane World for Animals, il film evidenzia il valore biologico, ecologico, economico e culturale di questi animali a rischio.

Per chi si batte per gli elefanti in tutto il mondo, la Giornata mondiale dell’elefante non è un’occasione di disperazione o rassegnazione, ma un invito a rinnovare l’impegno e gli sforzi per educare la popolazione sul tema egli elefanti, sensibilizzarla sulle loro esigenze e affrontare le sfide esistenti con programmi innovativi e di grande impatto, basati su solide evidenze scientifiche e realizzati con attenzione sia agli interessi degli esseri umani sia a quelli degli elefanti.

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