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Whistleblowing e protezione animale: il ruolo della società civile nella lotta ai reati contro gli animali

Professionisti specializzati nella tutela giuridica degli animali e attivisti si sono riuniti a Roma per una conferenza promossa da Humane World for Animals e Fondazione Cave Canem nell’ambito del progetto “Io non combatto”

Dog caught up in dogfighting

Haily House

ROMA—La possibilità di allertare le autorità in modo sicuro e in forma anonima svolge un ruolo essenziale per prevenire e denunciare i reati contro gli animali e l’ambiente: questo è quanto emerso nel corso dell’evento su “Whistleblowing e tutela degli animali” che si è svolto il 6 maggio a Roma, presso lo studio legale Eversheds Sutherland, su iniziativa di Humane World for Animals Italia e Fondazione Cave Canem.

La segnalazione da parte di informatori e informatrici di violazioni del diritto dell’Unione Europea, o di illeciti perseguiti dal nostro ordinamento, in tema di tutela dell’ambiente, salute e benessere degli animali, e la protezione di tali “whistleblowers”, appaiono determinanti per assicurare l’interesse generale alla prevenzione e alla repressione di tali atti.

In Italia, i “whistleblowers” sono tutelati dal Decreto Legislativo 24/2023, che garantisce l’attuazione della Direttiva (UE) 2019/1937, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione di coloro che segnalano violazioni delle normative nazionali, compresi i crimini contro gli animali.

Il Codice Penale punisce chiunque uccida o maltratti un animale “per crudeltà o senza necessità”, chiunque organizzi o promuova combattimenti tra animali, chiunque abbandoni animali domestici e chiunque uccida, catturi o detenga esemplari appartenenti a una specie animale selvatica protetta.

Le ONG animaliste hanno un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione del pubblico, svelando le crudeltà che vengono sistematicamente commesse nei confronti di tutti gli animali, come nel caso delle investigazioni condotte da Animal Equality, e fornendo alla cittadinanza gli strumenti utili a contrastarle. Nell’ambito del progetto “Io non combatto”, Fondazione Cave Canem e Humane World for Animals, precedentemente nota come Humane Society International in Italia, hanno sviluppato la guida al cittadino, uno strumento pensato per aiutare la popolazione a identificare e denunciare lo svolgimento di combattimenti clandestini tra cani.

“Se si è testimoni di attività criminali a danno degli animali, è fondamentale denunciarle nel rispetto delle modalità e dei ruoli stabiliti dalle norme vigenti, senza pensare di sostituirsi alla Polizia Giudiziaria e agli organi inquirenti, ma cercando di fornire loro tutte le informazioni necessarie per un intervento efficace: questo è il messaggio principale della guida, che invita a una cittadinanza attiva e responsabile, essenziale per l’eradicazione di un fenomeno che rappresenta una grave forma di crudeltà nei confronti degli animali”, ha commentato Martina Pluda, Direttrice di Humane World for Animals Italia. 

“Quando entriamo in canili o allevamenti non conformi alle normative e privi dei requisiti strutturali e gestionali minimi e funzionali a garantire il benessere animale troviamo non solo animali maltrattati, ma anche le tracce di un sistema che ha fallito. Abbiamo il dovere di affiancare le Autorità con competenze tecniche e di promuovere una cultura del rispetto e della legalità. Il whistleblowing può essere un potente strumento di cambiamento, ma richiede tutele concrete per chi segnala e percorsi strutturati per il recupero degli animali. L’indagine è solo l’inizio: il vero cambiamento si misura nella possibilità di restituire dignità e futuro agli animali salvati”, ha dichiarato l’Avv. Federica Faiella, Presidente della Fondazione Cave Canem.

L’evento si è concluso con la proiezione di Food for Profit, il docufilm di Giulia Innocenzi e Paolo D’Ambrosi sugli allevamenti intensivi che mette in luce il ruolo del giornalismo investigativo nel raccogliere e dare voce alle segnalazioni dei “whistleblowers”.

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